L'ORDINE DELLE COSE - Cinema teatro Corso - Rivalta

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L'ORDINE DELLE COSE


Corrado è un alto funzionario del  Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni  internazionali legate al tema dell'immigrazione irregolare. Viene scelto  per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino  progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste  italiane. Le trattative non sono facili perché i contrasti all'interno  della realtà libica post Gheddafi sono molto forti e le forze in campo  avverse con cui trattare molteplici. C'è però una regola precisa da  rispettare: mai entrare in contatto diretto con uno dei migranti.

Andrea Segre prosegue il suo  viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si  trova a confrontarsi con il fenomeno. Questa volta però sposta in modo  considerevole il punto di vista. Non più la comunità lagunare di  Io sono Li o quella montana di La prima neve  (solo per rimanere ai film di finzione) ma un emissario (ex poliziotto)  del Ministero impegnato a trovare una soluzione all'afflusso di  migranti dal continente africano. Per una di quelle coincidenze  che accadono solo quando entra in gioco un elemento di ponderata  preveggenza, lo stesso giorno in cui il film è stato presentato alla 74.  Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, l'Ansa riportava una  dichiarazione del Ministro della Difesa Pinotti soddisfatta dei "dati  molto confortanti per quanto riguarda gli afflussi sia di luglio sia di  agosto". Dati, ovviamente, che davano gli sbarchi in consistente  diminuzione. Questo significava forse che il numero dei migranti fosse  'miracolosamente' mutato in consistenza? Assolutamente no. Significava  solo che gli stessi avevano iniziato ad essere bloccati dalle forze  libiche in cambio di consistenti esborsi di denaro. Il rispetto dei  diritti umani faceva parte del prezzo pagato? Con un'alta dose di  probabilità no.                                      
È quanto ci racconta, attraverso  la complessa figura di Corrado, Andrea Segre. Ci viene presentato come  una persona estremamente attenta all'ordine, anche a quello personale.  Forse proprio per questa ragione lo si manda a cercare di risolvere  situazioni intricate in cui regna il caos. Di fronte a funzionari che  hanno capito come muoversi senza urtare suscettibilità armate (il  personaggio affidato al sempre efficace Battiston) Corrado è colui che  deve imporre tattiche diverse. La sua azione è simile a quella della  tanto praticata (e amata) scherma. Saper attaccare ma anche saper  ritrarsi al momento giusto per potere (anche in questa seconda  condizione) assestare la stoccata vincente. Il problema nasce però  quando l'avversario non è più coperto dalla maschera protettiva del  'numero' di migranti ma diventa una persona della quale si finisce con  il conoscere il vissuto e le speranze. A quel punto bisogna decidere  quale sia la risposta da dare. Innanzitutto a se stessi. Da un lato c'è  la ragion di Stato e la propria posizione all'interno delle istituzioni.  Dall'altro la propria appartenenza al genere umano che chiede che si  conservi all'aggettivazione 'umano' un significato che non ne svuoti il  senso originario.  


Un film di Andrea Segre.
Genere Film: Drammatico.
Durata: 112 min
VENERDI' 09 FEBBRAIO
SPETT. ore 20:45
Biglietto unico €4.00
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